Andiamo alla riscoperta delle farine di grani antichi, così eccezionali per la dieta che non ne farai più a meno.
Negli ultimi secoli chiaramente sono state tantissime le innovazioni in diversi ambiti che hanno radicalmente cambiato il nostro approccio a moltissimi ambiti di applicazione – soprattutto quando si parla di botanica e agricoltura.
Nota infatti l’ibridazione di diversi tipi di grani per ottenere nuove qualità che possano essere anche più resistenti sotto il profilo della coltivazione (riuscendo dunque a crescere anche su terreni particolari o in condizioni atmosferiche più delicate).
Sono però varietà spesso molto povere sotto il profilo nutritivo e proprio per questo negli ultimi anni in molti sono tornati a maneggiare farine realizzate con grani antichi. Scopriamo insieme di cosa si tratta e perché sono così eccezionali.
Quando insomma andiamo a comprare la farina al supermercato, per quanto di ottima qualità, siamo di fronte ad un prodotto realizzato con grani di concezione moderna e dunque frutto di ibridazioni di diverse varietà di pianta. Per quanto possano essere gradevole al palato, è bene tener presente che dal punto di vista nutrizionale sono piuttosto carenti.
Proprio in quest’ottica, ma anche per riscoprire sapori che potremmo quasi definire perduti, negli ultimi anni in molti sono tornati ad utilizzare farine di grani antichi, ovvero nelle loro forme originali e non ibridati tra loro. Pur non scendendo nel dettaglio di ogni singola varietà, bisogna tener presente che essendo meno lavorati sono praticamente semi-integrali e pertanto contengono sia un ottimo quantitativo di proteine ma anche di vitamine essenziali (in particolare quelle del gruppo B) nonché di potassio e magnesio, fibre e antiossidanti.
Ottima notizia anche per i celiaci e gli intolleranti, questo tipo di grani sono senza glutine o lo presentano in dosi ridotte e inoltre limitare l’insorgenza di intolleranze alimentari a questa sostanza. Si presentano inoltre come più digeribili proprio grazie alla ridotta presenza o totale assenza di glutine.
Bisogna però ammettere che alcuni grani definiti antichi non lo sono realmente, soprattutto se sono comparsi un secolo fa. Se prendiamo ad esempio il farro monococco siamo davvero in presenza di una varietà antica perché presente fin dall’inizio della civiltà umana e pertanto presenta delle caratteristiche (sia a livello nutritivo che di maneggiabilità) totalmente diversi. Sarebbe molto meglio parlare allora di cereali originari, intendendo dunque che non sono stati manipolati e che hanno un’origine e una provenienza ben definita.
Ad ogni modo, a prescindere dalla definizione, le farine migliori che ad oggi possiamo acquistare sono il su menzionato farro monococco, il farro spelta, il Senatore Cappelli, la Tumminia, il grano monococco, il Gentil Rosso, la Verna, il Rieti, il Saragolla, il Russello, il Biancolilla, il Bidì, Perchiasacchi, il grano saraceno, il granoturco blue, l’orzo nero, il triticum, il miglio, il sorgo e il Maiorca. Tra le varietà di pseudo-cereali che per altro non contengono minimamente glutine abbiamo invece il teff, l’amaranto e la quinoa.
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