Arriva finalmente la banca delle parrucche per aiutare i pazienti affetti da tumore che hanno perso i capelli, ecco come donarle e ottenerle.
Perdere i capelli non è mai facile, soprattutto per chi li ha particolarmente lunghi e soprattutto se la causa scatenante di questo problema è una malattia grave come un tumore. A poco serve sapere che si tratta solo di un momento e che ricresceranno quanto prima, il trauma può essere davvero immenso.
Per aiutare queste persone a recuperare un po’ di fiducia in se stessi e non lasciarsi scoraggiare da questo terribile effetto collaterale della malattia, sono nati di recente le banche della parrucca – con sedi in tutto il territorio nazionale.
Si tratta dunque di una bellissima iniziativa che permette alla persone di donare i propri capelli per poter realizzare delle parrucche e aiutare chi è stato colpito da una neoplasia (ma anche da altre patologie che comportano la perdita di capelli).
Partiamo con il dire innanzitutto che non è esattamente il tumore a causare la perdita dei capelli ma il trattamento chemioterapico, che tra gli effetti collaterali purtroppo ha anche questo sintomo.si tratta dunque di un aspetto sicuramente noto ai pazienti oncologici, ma sapere a cosa si va incontro chiaramente non rende più semplice affrontarlo.
Una volta finiti i cicli di chemioterapia i capelli ricominciano a crescere subito, ma prima che tornino alla condizione originale (soprattutto se l’individuo li aveva particolarmente lunghi) può trascorrere moltissimo tempo. Le conseguenze, dunque, a livello psicologico sono davvero gravissime e dal paziente non solo viene visto come motivo di imbarazzo (che dunque comporta un abbassamento dell’autostima) ma anche come il segno più evidente della patologia affrontata. Per cercare almeno in parte di arginare questo disagio, come anticipato, sono nate le banche della parrucca; ecco come funzionano.
In genere insomma quando si inizia ad affrontare un ciclo di chemio terapia per contrastare l’insorgenza di un tumore, il medico consiglia l’acquisto di una parrucca soprattutto per tamponare il disagio provocato dalla perdita dei capelli (e cercare di recuperare almeno in parte della propria identità visiva che si aveva prima della malattia).
Le parrucche vere però, che sono abbastanza naturali da non far notare la differenza, sono molto costose e dunque non alla portata di tutti. Proprio per questo sono nate le banche della parrucca, ovvero una struttura che ha a disposizione diversi modelli per soddisfare le esigenze di ogni paziente. Una volta fatta richiesta ne viene data una in prestito per tutto il tempo necessario (non ci sono dunque vincoli di alcuni tipo).
L’organizzazione realizza le parrucche partendo dai capelli donati – abbattendo dunque notevolmente i costi di produzione e poter fornire aiuto a più persone possibili. Chiaramente per poter donare sono necessari alcuni requisiti, ovvero: i capelli devono essere lunghi almeno 40cm e devono essere puliti e asciutti ma soprattutto legati con degli elastici per far sì che abbiano tutti lo stesso verso e non si disperdano. Si possono tagliare sia dal parrucchiere che nelle banche – attive in ogni azienda sanitaria locale – oppure spedirli in busta chiusa all’associazione.
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