Parkinson, allarme nei giovani: i sintomi sono silenziosi
Quando si ha a che fare con il Parkinson tra i giovani l’allerta deve essere particolarmente alta perché i sintomi sono silenziosi.
Una delle patologie neurodegenerative più diffuse insieme all’Alzheimer è il morbo di Parkinson, una condizione progressiva per cui ancora oggi non esiste una cura definitiva e che pertanto purtroppo comporta un peggioramento costante delle condizioni.
In genere questa patologia si manifesta attorno ai 60 anni ma purtroppo – come per ogni altro tipo di malattia – può anche presentarsi in soggetti molto giovani. Quello che rende il tutto più difficile è che in questi soggetti purtroppo lo sviluppo della malattia ne rende difficilissima la diagnosi.
Come infatti testimoniano i pazienti che ne sono affetti, purtroppo la sintomatologia è piuttosto “silenziosa” e potrebbero passare anni prima di arrivare alla giusta conclusione.
Parkinson, cos’è e da cosa dipende
Come anticipato tra le patologie più temute di sempre c’è senza dubbio il morbo di Parkinson, non solo perché causa un progressivo deficit neurologico ma soprattutto perché ad oggi non esiste una cura definitiva – anche se ad oggi sono moltissime le soluzioni preventive e le terapie in grado di migliorare la qualità di vita del paziente.
Per essere ancora più specifici, questa patologia colpisce le cellule nervose collocate in una zona piuttosto profonda del cervello deputata alla produzione di dopamina (ossia il neurotrasmettitore responsabile dell’attivazione delle aree che controllano sia il movimento che l’equilibrio). Proprio per questo il paziente colpito manifesta disordini nel movimento, rigidità e instabilità, diminuzione dei viventi e anche tremore a riposo. Ciò che ad oggi, peraltro, preoccupato notevolmente gli esperti è il generale declino fisico del paziente, che molto spesso accusa problematiche anche non neurologiche o comunque non legate necessariamente a questa specifica patologia.
Attenzione al morbo di Parkinson nei giovani, la diagnosi è difficilissima
C’è però anche un altro aspetto gravissimo da non sottovalutare, ovvero la possibilità che il morbo di Parkinson possa manifestarsi in soggetti particolarmente giovani; oltre le difficoltà in sé che comporta questa condizione (chiaramente la qualità della vita viene meno ad una soglia di età minore e pertanto l’aspettativa di vita del paziente è minore), ciò che rende tutto ancora più drammatico è la difficoltà nell’effettuare la diagnosi corretta.
Come riferiscono alcuni pazienti colpiti dalla patologia su diversi siti che si occupano della sensibilizzazione al tema, purtroppo spesso i primi sintomi si manifestano molto presto (anche 10 anni prima dell’insorgenza vera e propria della malattia) ma sono difficilmente associabili al morbo. Come raccontato da Francesca su ParkinsonLive, infatti, spesso i pazienti iniziano ad avere i primi problemi intestinali e i primi tremori piuttosto precocemente ma purtroppo possono passare moltissimi anni prima di arrivare alla giusta conclusione.
Nel suo caso i primi segnali erano già ravvisabili al liceo, ma solo dopo i 44 anni è riuscita ad arrivare alla diagnosi (nel frattempo i suoi disturbi erano addirittura stati scambiati per Lupus). Proprio per questo bisogna prestare particolare attenzione e fare come Francesca, non arrendersi e continuare ad indagare sulla causa fino ad ottenere le giuste risposte.