Quando si ha a che fare con un tumore la tempestività è essenziale, ecco dunque i sintomi a cui devi prestare attenzione.
Tra le patologie più gravi e preoccupanti ci sono senz’altro i tumori, formazioni di cellule dal comportamento anomalo che compromettono l’organo o il tessuto colpito. In questi casi agire tempestivamente è essenziale per poter aumentare le chance di sopravvivenza e per poterlo fare è necessaria una diagnosi precoce.
L’unico modo per poterla ottenere è prestare attenzione ad una serie di sintomi, dei veri e propri campanelli d’allarme che ci permettono di capire che qualcosa non va nel nostro organismo e che è bene procedere con degli accertamenti.
Vediamo allora quali sono i disturbi che si manifestano in genere – anche a prescindere dalla tipologia di neoplasia – che dovrebbero metterci in allarme.
Quando insomma si ha a che fare con un tumore – generalmente definito come la proliferazione non controllata di cellule che si comportano in modo anomalo compromettendo la funzionalità dell’organo o del tessuto colpito – è quanto mai essenziale poter disporre di una diagnosi precoce per poter aumentare le possibilità di contrastarlo efficacemente.
Un’impresa non facile sia perché, da una parte, alcune neoplasie ai primi stadi sono purtroppo asintomatici e dall’altra perché la sintomatologia potrebbe essere generica e dunque sottovalutata. Ed è proprio a questo aspetto che invece dovremmo prestare maggiore attenzione e correre ai ripari quanto prima.
In particolare se si notano segnali come calo del peso inspiegabile, mancanza di appetito, sudorazione notturna, affaticamento, nausea e vomito, sangue nelle urine e nelle feci, febbre ricorrente e tosse cronica è bene fare immediatamente qualche accertamento. Inoltre, nel caso in cui il tumore abbia colpito l’utero o altre zone dell’apparato femminile si possono verificare anche perdite di sangue vaginale anomale o, nel caso di tumore alla pelle, la variazione nella forma e nel colore di un neo.
In genere quando si sospetta di avere un tumore, soprattutto in presenza dei sintomi appena elencati, si procede con la diagnostica per immagini – ovvero risonanza magnetica, lastra o ecografia a seconda delle circostanze – ma anche con strumenti come la biopsia, per valutare la tipologia di tumore, e con la PET per capire se sono presenti delle metastasi.
Per quanto riguarda i trattamenti, molto dipende chiaramente dallo stadio della malattia ma in genere si procede dove possibile con la chirurgia per rimuovere la neoplasia o con la chemioterapia o radioterapia e terapia ormonale. Quest’ultime però non si utilizzano solo in caso di tumore esteso e/o difficilmente operabile ma anche per ridurre il rischio di recidiva dopo l’intervento chirurgico.
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