Il Cavaliere ha la leucemia. Attualmente è ricoverato al San Raffaele. Vediamo la vicino la diagnosi, la chemio, le cause della malattia e la prognosi.
Da due anni Silvio Berlusconi ha la leucemia: la malattia porta alla formazione di cloni neoplastici immaturi, i quali si riproducono in modo invasivo, sostituendo le cellule emopoietiche normali presenti nel midollo osseo. Durante i giorni antecedenti al ricovero, i globuli bianchi del paziente aumentavano e la malattia è stata comunque tenuta a bada. Ma un’infezione polmonare ha peggiorato il quadro clinico ed è stato necessario il ricovero. Al momento la farmacologia prevede antibiotici e chemioterapia.
La diagnosi era arrivata due anni fa, ma è avvenuta una riacutizzazione della malattia che lo ha costretto al ricovero presso l’ospedale San Raffaele, a causa della complicazione di un’infezione polmonare. Durante il ricovero gli sono state somministrate terapie a base di antibiotici per trattare l’infezione e chemioterapie per la malattia di base.
Mentre gli effetti della terapia chemioterapica necessitano di qualche giorno per essere valutati, gli esperti assicurano che queste terapie sono efficaci anche sugli anziani sebbene possono avere effetti collaterali come la caduta dei capelli e la nausea. Per ora, non sembrano esserci complicazioni riguardo la funzionalità renale. Va comunque sottolineato che la sua condizione di immunodepressione lo rende maggiormente vulnerabile a possibili complicazioni, pertanto è necessario un costante monitoraggio.
Il Dottor Livio Pagano, Direttore del reparto di Ematologia Geriatrica del Policlinico Gemelli, ha illustrato la malattia a Il Messaggero, spiegando la tipologia della sindrome. Si tratta di una leucemia mielodispastica, una malattia del sangue caratterizzata dall’aumento dei monociti, una componente dei globuli bianchi prodotta dal midollo osseo. Pagano ha aggiunto che in questo tipo di emopatie, le sindromi mielodispastiche sono condizioni pre-leucemiche, il che significa che non si tratta di una forma acuta della malattia e, soprattutto, che la trasformazione non è la norma.
Per questo, i pazienti affetti da questa malattia, come Berlusconi, hanno di regola una prognosi migliore e possono essere trattati con farmaci efficaci, che offrono prospettive di lunga sopravvivenza anche se gli affetti hanno un’età avanzata. L’eziologia della malattia non è ancora nota, ma è molto frequente nei pazienti con età superiore ai 70 anni.
La malattia si tratta con l’ utilizzo di immunoterapie, farmaci a bersaglio molecolare e approcci intercellulari. Nonostante il tasso di successo possa essere ancora variabile, queste nuove prospettive rappresentano una speranza concreta per il trattamento dei tumori e stanno rivoluzionando la storia clinica di questo ambito medico.
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