Sembra che con il trascorrere degli anni siano sempre più le persone con DSA. Vediamo la situazione in Italia.
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono condizioni di neurosviluppo che influenzano la capacità di leggere, scrivere e calcolare. Questi disturbi si manifestano spesso durante la fase scolastica e possono persistere nell’età adulta, creando sfide nell’ambiente universitario e lavorativo. Antonella Trentin, vicepresidente dell’Associazione Italiana Dislessia (AID), è stata intervistata da Interris.it per approfondire questo argomento. Sembra che nel nostro Paese i casi certificati siano aumentati.
Secondo la Sig.ra Trentin, ci sono quattro tipi principali di DSA: la dislessia, caratterizzata da difficoltà nella lettura fluente e corretta; la disortografia, che comporta problemi con l’ortografia; la disgrafia, che coinvolge la componente motoria della scrittura rendendola lenta e spesso incomprensibile; e infine la discalculia, che provoca difficoltà nel fare calcoli mentali e operazioni aritmetiche.
Quando si tratta di studenti universitari con DSA, la Sig.ra Trentin sottolinea che fino alla maturità questi ragazzi beneficiano di un piano didattico personalizzato (Pdp) che prevede strumenti compensativi e misure dispensative per favorire il loro successo scolastico. Tuttavia, all’università, l’accesso a tali strumenti dipende dalla discrezione dei singoli docenti. Pertanto, AID ha lanciato una petizione su change.org, che ha già accolto 83 mila firme, per chiedere una legge che tuteli il diritto allo studio degli studenti universitari con DSA.
Gli strumenti compensativi non sono un privilegio, ma una condizione essenziale per garantire a questi studenti le stesse opportunità di successo dei loro compagni di studio.
La situazione sul fronte lavorativo è stata a lungo una problematica per gli adulti con DSA. Molti di loro nemmeno sono consapevoli della loro condizione.
Tuttavia, grazie alla legge 25/2022, approvato lo scorso Marzo, le persone con DSA hanno ora il diritto di utilizzare strumenti compensativi e avere accomodamenti ragionevoli sul posto di lavoro al fine di ridurre al minimo le difficoltà causate dal disturbo e consentire lo sviluppo dei loro talenti. Questo diritto si estende anche ai colloqui di selezione del personale, anche se molti individui con DSA evitano di dichiarare la propria condizione per paura di essere discriminati. In realtà, molti di questi lavoratori hanno acquisito abilità straordinarie, come la capacità di risolvere problemi, la resilienza e la creatività.
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