La frequenza dei casi di melanoma è in aumento, con circa duemila nuovi soggetti colpiti all’anno. La prevenzione, dunque, è fondamentale.
L’incidenza del melanoma sta aumentando anche in Toscana, con circa duemila nuovi casi all’anno e un totale di circa 12 mila casi trattati tra vecchi e nuovi.
Nel 2019, a livello nazionale, si sono registrati 12 mila nuovi casi, saliti a 15 mila nel 2020.
Secondo il dottor Lorenzo Borgognoni, direttore del reparto di chirurgia plastica e ricostruttiva – Melanoma & Skin cancer unit dell’Asl Toscana Centro – il melanoma è il tumore con l’incremento più rapido di incidenza tra tutti i tumori della pelle bianca, con un’incidenza che raddoppia ogni 10-15 anni.
Nonostante le difficoltà affrontate durante la pandemia, il modello toscano per la gestione del melanoma ha continuato a funzionare. Nonostante un momento di difficoltà tra marzo 2020 e i successivi tre-quattro mesi, gli interventi e le visite sono ripartiti con successo. Anche se non ci sono dati certi sulle conseguenze della pandemia, una valutazione preliminare suggerisce che i due anni di emergenza sanitaria non abbiano avuto un impatto significativo sulla prognosi dei melanomi rimossi in termine di spessore istologico.
Tuttavia, si sono verificati dei ritardi nella diagnosi dei carcinomi cutanei, che colpiscono principalmente gli anziani rimasti in casa durante l’emergenza Covid e che hanno dovuto subire interventi più invasivi rispetto a quelli che avrebbero fatto se si fossero rivolti al medico.
La prevenzione è fondamentale nella lotta contro il melanoma, poichè la diagnosi precoce può garantire una prognosi ottima con una percentuale di guarigione del 98%. L’autoesame della cute è il primo passo, ed è importante seguire le regole dell'”abcde”, dove “a” sta per asimmetria, “b” sta per bordi regolari, “c” per colore disomogeneo, “d” per dimensione sopra i 6 millimetri, “e” per evoluzione ed elevazione. Se si nota un neo con una o più di queste caratteristiche, è consigliabile consultare il medico curante. Un’altra regola importante è quella del “brutto anatroccolo”, ovvero se si individua un neo che è diverso dagli altri, ad esempio se è di colore nero scuro anzichè marrone come gli altri, è opportuno consultare un medico.
Tuttavia, prima di rivolgersi al dermatologo, è necessario coinvolgere il medico curante, poichè ci sono modelli validati a livello internazionale che prevedono la partecipazione di tutti gli attori coinvolti, compreso il paziente che deve fare l’autoesame.
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