Morbo di Crohn, la diagnosi é fondamentale: fai subito questo esame
Morbo Crohn: che cosa è? Se avete percepito questi sintomi nel vostro organismo correte ai ripari. Fai subito questo esame.
Il Morbo di Crohn è una condizione infiammatoria che colpisce l’intestino e può interessare l’intero tratto gastrointestinale. I sintomi variano a seconda della sede dell’infiammazione e possono causare gravi disabilità per chi ne è affetto.
Fortunatamente, grazie alla ricerca medica, oggi esistono terapie sempre più mirate ed efficaci per contrastare i processi infiammatori e autoimmuni associati alla malattia di Crohn.
L’equipe guida dal prof. Silvio Danese, primario presso l’Ospedale San Raffaele, è all’avanguardia in questo campo, contribuendo attivamente alla ricerca e alla cura dei pazienti affetti da questa malattia.
Sintomi del morbo di Crohn
Attualmente, purtroppo, gli studiosi non hanno ancora individuato le cause esatte della malattia di Crohn e stanno dedicando i loro sforzi a comprendere i principali fattori che inducono le cellule del sistema immunitario a “attaccare” l’intestino, scatenando un’infiammazione cronica. I sintomi della malattia possono variare notevolmente a seconda del tratto gastrointestinale coinvolto e includono comunemente dolore addominale, diarrea cronica(che persiste per più di 4 settimane), febbricola e perdita di peso.
Nei casi più gravi, l’infiammazione può causare ulcere nella parete intestinale, portando allo sviluppo di complicazioni serie come fistole, ascessi o stenosi. Tuttavia, grazie alle terapie disponibili oggi e ai controlli regolari, la maggior parte dei pazienti è in grado di gestire in modo sicuro la progressione della malattia.
Esami che prevengono la malattia
Spesso il morbo di Crohn viene erroneamente scambiato per la sindrome del colon irritabile, causando ritardi nella diagnosi accurata e prevenire complicazioni attraverso un monitoraggio attento. Il controllo dell’evoluzione della patologia aiuta i pazienti a condurre una vita più normale, come sottolinea Danese.
La diagnosi precoce della malattia e la prevenzione delle complicazioni avvengono principalmente attraverso analisi del sangue, delle feci ed esami non invasivi dell’addome, come ecografie delle anse intestinali, tomografie computerizzate o risonanze magnetiche addominali, in caso di sintomi come diarrea cronica, dolori addominali o perdita di peso. Questi esami permettono di valutare lo stato della parte intestinale e di escludere o diagnosticare eventuali complicazioni. Inoltre, possono essere eseguiti anche alcuni esami invasivi come gastroscopie o colonscopie. Essi, consentono ai medici di valutare direttamente lo stato della mucosa intestinale e indagare a livello microscopico la presenza di alterazioni strutturali del tessuto.