“Una lotta vinta”: Simona Ventura in lacrime per il figlio | Momenti delicatissimi
Simona Ventura rivive i momenti delicati legati all’aggressione e accoltellamento di suo figlio Niccolò.
Simona Ventura è una nota conduttrice televisiva italiana nata il 1° aprile 1965 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. La presentatrice è particolarmente famosa alle nuove generazioni per la sua partecipazione come giudice in diverse edizioni del programma X Factor, ma ha condotto anche altri programmi come L’isola dei famosi e Quelli che il calcio. Inoltre, è nota per il suo forte impegno nel sociale e in ambito umanitario.
Quella notte del primo luglio 2018 in cui accoltellarono Niccolò Bettarini
Niccolò è il primogenito di Simona Ventura e Stefano Bettarini, nato nel 1998. Nel 2018 è stato coinvolto in un fatto di cronaca: è stato aggredito e accoltellato fuori ad una discoteca di Milano, la Old Fashion. Otto coltellate, calci e pugni. Una violenza inaudita e inconcepibile. Il ragazzo ha raccontato di essere stato circondato da più di dieci persone e di non aver capito cosa stesse accadendo. Il giovane ha dichiarato di aver sentito una voce all’inizio dell’aggressione che gli diceva: “Ti ho riconosciuto, sei il figlio di Bettarini, ti ammazziamo”.
Secondo quanto raccontato giovane ragazzo, uno degli aggressori stava precedentemente litigando con il suo amico fuori dalla discoteca gli ha detto che stavano risolvendo una questione passata. Un altro giovane si è avvicinato a Niccolò ripetendo per quattro volte la frase: “Hai gli orecchini uguali ai miei” e provocando Bettarini con colpetti sulle spalle.
Le condanne agli aggressori: “Pene giuste. È quello per cui abbiamo lottato fino alla fine”
Ad oggi le condanne nei confronti degli aggressori sono diventate definitive: Davide Caddeo è stato condannato a 8 anni di reclusione e Albano Jakej a 6 anni e 4 mesi, entrambi ritenuti responsabili del reato di tentato omicidio. Nella prima istanza penale della Cassazione è stato dichiarato inammissibile la presenza di eventuali ricorsi presentati dai due imputati contro la sentenza della Corte di Appello di Milano del 28 ottobre 2019. La Corte aveva anche, precentemente, alleggerito la loro pena. Per fortuna poi è arrivata la sentenza definitiva per i due aggressori. Una storia per fortuna finita a lieto fine.