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Badante convivente: i consigli per sceglierla

Il progressivo invecchiamento della popolazione sta comportando l’aumento di anziani che hanno bisogno di una persona in grado di prendersi cura di loro. Non importa che si parli di badante convivente a Torino o in altre città: quello che conta è ricordare che, oggi come oggi, queste figure sono sempre più richieste.

Quando ci si trova davanti alla necessità di trovare una badante per un parente, sono numerose le problematiche da prendere in considerazione. Molto spesso, le famiglie che vivono queste situazioni entrano in crisi. Alla luce di ciò, è il caso di prendere in considerazione alcuni consigli pratici. Nelle prossime righe, abbiamo riassunto alcuni punti che è opportuno tenere presenti nel momento in cui si ha bisogno di scegliere una badante.

L’importanza del colloquio preliminare

Capita di sovente che, quando ci si trova nella necessità di trovare una badante, le famiglie si trovino a dover provvedere con urgenza. Questo non deve mettere in secondo piano l’importanza del colloquio preliminare. Fare le cose in maniera precipitosa può infatti comportare dei problemi. Nel corso del colloquio preliminare, infatti, si ‘mettono sul tavolo’ diversi aspetti, in primis il possesso dei documenti da parte della persona che si ha davanti.

L’esperienza nel settore

La crisi economica che, da diversi anni, caratterizza il Paese, ha portato tantissime persone a scegliere di intraprendere la professione di badante con lo scopo di arrivare a fine mese anche senza avere alle spalle esperienza.

Ecco, è il caso di evitare situazioni del genere. La professione della badante convivente deve essere affidata a persone che, possibilmente, hanno già fatto questo lavoro. Un titolo preferenziale può essere la frequenza di corsi per operatori socio sanitari (OSS).

Da non dimenticare è anche la motivazione. Quello della badante è un lavoro duro. Per questo motivo, dovrebbe essere svolto solo da persone profondamente motivate e pronte ad arricchire il proprio bagaglio di esperienze umane con l’incontro quotidiano con la fragilità degli anziani.

Referenze? Sì, ma attenzione

Sono tantissime le famiglie che, nei casi in cui si palesa la necessità di trovare una badante per un caro anziano, si affidano alle referenze di amici. Intendiamoci: non si tratta di una pratica sbagliata. Essenziale è però fare molta attenzione. Opportuno, per esempio, è valutare la professione della persona che rilascia le referenze. Se è un medico con uno studio sul territorio e una rete di conoscenze ampia nel mondo della sanità, è molto probabile che il riferimento sia valido.

Agenzia: sì o no?

Se non si riescono a trovare riferimenti tramite le referenze, una buona idea può essere quella di affidarsi a un’agenzia specializzata. In Italia ne esistono numerose. Basta dare un’occhiata su Google con una ricerca locale per trovare numerosi riferimenti vicini a casa. In questo frangente, si ha la certezza di una selezione a monte dei candidati.

La prova pratica

Anche se ci si trova in situazioni di urgenza, non bisognerebbe mai trascurare il periodo di prova per la badante convivente. Non dimentichiamo infatti che sono tanti gli aspetti nuovi che la persona si trova ad affrontare. Non c’è solo la convivenza con la persona anziana, ma anche il fatto di ambientarsi in una nuova casa e di adattarsi a nuovi ritmi, che sono anche quelli del resto della famiglia.

Essenziale, durante il periodo di prova, è chiedere feedback al proprio caro. Fondamentale a tal proposito è anche interpretare i suoi silenzi e le sue espressioni.

Tempo al tempo

Nei casi in cui non c’è un’urgenza immediata, è opportuno prendersi il giusto tempo. Scegliere una badante è una cosa importante ed è bene pianificare tutto il processo, cercando, se possibile, di mettere d’accordo tutta la famiglia, in modo da accogliere la persona in un ambiente sereno.