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Celiachia: potrebbe essere determinata dall’alimentazione seguita in gravidanza

Un ultimo, importantissimo, fattore potrebbe portare a una vera e propria rivoluzione in ambito scientifico: la celiachia autoimmune potrebbe essere causata dall’alimentazione seguita in gravidanza, secondo i risultati di uno studio portato avanti per anni e che ha dimostrato la possibilità di una interconnessione tra dieta seguita in gravidanza e incidenza della celiachia autoimmune (che in Italia colpisce un bambino su 100) sul neonato. Quali sono, allora, i consigli per una perfetta dieta da seguire?

Lo studio della Società europea di Glasgow

La Società europea di gastroenterologia pediatrica, epatologia e nutrizione ha effettuato uno studio importantissimo, prendendo in esame tutti i neonati dal 1999 al 2009 (circa 88mila bambini) e rapportando la loro situazione clinico-sanitaria alla dieta seguita dalla madre in fase di gravidanza.

Grazie ai risultati ottenuti, è stato possibile delineare un tracciato soltanto ipotetico ma che, se dimostrato, porterebbe a importantissimi progressi dal punto di vista medico e scientifico. Secondo i ricercatori, infatti, è proprio la dieta seguita dalla madre ad avere un impatto sulla celiachia autoimmune del neonato, intensificandone l’incidenza.

Monitorando, chiaramente, anche la crescita del bambino fino agli 11 anni, i ricercatori hanno dimostrato che – per otto dieci di fibre assunte durante la gravidanza – il rischio di sviluppare celiachia autoimmune per il bambino si riduceva dell’8%, arrivando fino alla metà con l’aggiunta di consumo di alimenti di origine vegetale.

Perché effettuare una buona diagnosi è importante

La ricerca effettuata dalla Società di Glasgow ha sottolineato un altro fattore molto importante: lo sviluppo della celiachia non dipende direttamente dal consumo di alimenti ricchi di glutine. Allo stesso tempo, però, è fondamentale effettuare un’opportuna diagnosi: secondo le stime, nell’80% dei bambini celiaci non si sa che il neonato ha sviluppato questa condizione.

I nuovi esami permettono di diagnosticare l’eventuale celiachia anche senza la procedura invasiva della biopsia: basterà un esame del sangue per scongiurare qualsiasi possibilità di celiachia nel neonato, anche in virtù delle possibili conseguenze che potrebbero derivarne.