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Coronavirus: rimpatriati gli italiani da Wuhan​​​

Dopo la notizia che il coronavirus è stato isolato allo Spallanzani di Roma, sono state avviate le pratiche per il rientro degli italiani che erano rimasti bloccati a Wuhan in seguito alla diffusione dell’epidemia. È atterrato a Pratica di Mare l’areo che ha portato i nostri connazionali in Italia. Si tratta in tutto di 56 passeggeri e tra di loro ci sono anche 6 bambini.

Le dichiarazioni del capo dell’unità di crisi

Il capo dell’unità di crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia, ha fatto presente che circa 20 connazionali hanno preferito rimanere a Wuhan. I passeggeri sono apparsi stanchi, ma certamente in loro era evidente il sollievo di avere avuto finalmente la possibilità di ritornare in Italia.

Verrecchia ha spiegato che al momento stanno bene. Sono stati portati al campus olimpico della Cecchignola. Qui rimarranno sottoposti ad un periodo di quarantena per due settimane. Infatti corrisponde proprio a due settimane il tempo massimo di incubazione del virus. In Cina è rimasto anche un italiano con la febbre.

Il caso dell’italiano rimasto a Wuhan

Proprio in riferimento al nostro connazionale rimasto a Wuhan perché presentava diversi sintomi, fra i quali la febbre, hanno riferimento alcune fonti diplomatiche. Non è un caso accertato di coronavirus, però non ha potuto effettuare il rimpatrio per il rispetto delle regole dei protocolli sanitari internazionali.

Questi ultimi vietano di salire sull’aereo a chi mostra sintomi che potrebbero essere ricondotti all’epidemia di coronavirus. Tutto questo per tutelare gli altri passeggeri. In ogni caso l’italiano rimasto in Cina è seguito dal personale medico e ci sono contatti della Farnesina con la famiglia.