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L’incidenza del colon irritabile più alta anche per il coronavirus

Anche le notizie che arrivano sul diffondersi dell’epidemia di coronavirus potrebbero avere un’incidenza fondamentale sul colon irritabile. La sindrome dell’intestino irritabile è infatti una malattia multisettoriale, che spesso è collegata ad una condizione di carattere ansioso. Si associa molto spesso ad altri disturbi, come emicrania, mal di schiena, senso di fatica e dolore pelvico.

Il ruolo dell’umore nella sindrome del colon irritabile

Gli esperti spiegano che l’umore e le sensazioni che proviamo possono avere davvero un grande impatto sul nostro stato di salute anche per quanto riguarda il colon irritabile. Sarebbe lo stress che si riversa sull’intestino, che tende a contrarlo, in modo da preparare il corpo a reagire meglio ad una situazione preoccupante.

Chiaramente, se la situazione diventa cronica, si può incorrere nei sintomi tipici del colon irritabile. I rimedi sarebbero quelli di migliorare i fattori psicosociali e di curare i comportamenti alimentari sbagliati che vengono protratti nel tempo.

Ma certamente le notizie allarmanti che arrivano sull’epidemia che il mondo sta affrontando possono fare la loro parte nel determinare maggiori disturbi a chi già soffre di sindrome dell’intestino irritabile.

Come si può curare il colon irritabile

Secondo gli esperti, non dovremmo rassegnarci a soffrire di questi sintomi che possono incidere molto sulla vita anche sociale e quotidiana delle persone che ne soffrono. Rassegnandoci non facciamo altro che creare un circolo vizioso che non porta a nessun buon risultato.

I medici affermano che bisogna puntare sulla consapevolezza e sulla cultura rispetto a ciò che riguarda l’alimentazione, coinvolgendo in particolare le generazioni più giovani.