Home » Ossa del braccio, nomi: quali sono

Ossa del braccio, nomi: quali sono

Sulla base di quanto insegna l’anatomia, il braccio è composto da ossa che vanno dalla spalla al gomito. Di norma però, è uso comune fare riferimento a tutto l’arto superiore quando si parla di ossa del braccio, coinvolgendo anche la parte che inerisce all’avambraccio. Motivo per cui nell’insieme spesso si suole fare riferimento anche al polso. Tuttavia vanno differenziate le cose, sottolineando in primis che le ossa del braccio hanno la massima corrispondenze a quelle della gamba.

Le funzioni degli arti superiori

Prima di parlare singolarmente delle ossa appartenenti agli arti superiori, c’è da spiegare sommariamente la loro funzione. Il braccio è un arto di fondamentale importanza per l’attività motoria umana. In riferimento ad esempio all’omero, esso occorre per l’articolazione della spalla e per quella del gomito. Viceversa ulna e radio servono per l’articolazione di gomito e polso. Insieme alle ossa partecipano all’attività motoria anche muscoli del braccio e legamenti che servono per tenere insieme le ossa.

Dunque la funzione è semplice: consente il movimento all’uomo nella vita di tutti i giorni. Per quanto indispensabili, le ossa comunque non sono sufficienti da sole per permetterci il movimento, per questo esse vanno considerate in concomitanza di legamenti e muscoli. Vediamo adesso i nomi delle ossa del braccio e le loro funzioni specifiche.

Omero: il primo osso del braccio

In anatomia il primo grande riferimento osseo quando parliamo del braccio, o più in genere dell’arto superiore, va all’omero. Si tratta cioè dell’osso che tiene insieme spalla e avambraccio, infatti si trova collocato tra la scapola e le ossa dell’avambraccio, ulna e radio che vedremo più avanti.

L’omero è di fondamentale importanza, in quanto viene inserito sia nell’apparato motorio del gomito che in quello della spalla. Esso comunque è formato da un corpo centrale definito in anatomia diafisi e da due estremità dette epifisi. Queste due a loro volta si suddividono in:

  • l’epifisi prossimale, che unendosi alla spalla va a formare l’articolazione scapolo-omerale;
  • l’epifisi distale mette in collegamento invece con le due ossa dell’avambraccio andando a formare l’articolazione del gomito.

Appare dunque evidente la funzione primaria di quest’osso. Infatti, l’omero è strettamente necessario perché è il solo ad unire la spalla con il gomito.

Avambraccio composto da ulna e radio

A differenza del braccio, l’avambraccio può essere considerato come la porzione dell’arto superiore che parte dal gomito ed arriva fino al polso. Spesso, chi non conosce l’anatomia tende erroneamente a inserire l’avambraccio nella definizione di braccio, che invece è costituito solo dall’omero. Tuttavia, le ossa dell’avambraccio sono altrettanto indispensabili perché consentono il movimento di gomito e di polso.

Nell’avambraccio si trovano quindi il radio e l’ulna. Guardando lo scheletro umano rivolto verso di noi, le due ossa citate sono poste nel modo seguente: il radio è l’osso che mette in collegamento il gomito e il polso osservando verso l’esterno. Viceversa, l’ulna è invece il mezzo di comunicazione tra gomito e polso, in parallelo con il radio ma sta nella parte interna dell’avambraccio. Per intenderci tocca il tronco.

Ossa del gomito e ossa del polso: il collegamento complessivo degli arti superiori

Le tre ossa importanti dell’arto superiore le abbiamo citate. Ora parliamo del gomito, che invece rappresenta una importantissima articolazione. Esso infatti ha il compito di porre in contatto il braccio con l’avambraccio e permette la maggior parte dei movimenti. Il gomito è un punto in cui invece si incontrano non solo le parti dell’avambraccio ma anche le ossa del braccio.

Infine, il polso è l’articolazione che tiene unito l’avambraccio con la mano ed ha una funzione estremamente importante. Questo perché nella mano convergono ben otto ossa e le estremità di radio e ulna. Dunque, pure l’articolazione del polso è strettamente necessaria per compiere dei movimenti, consentendo inoltre alla mano di ruotare.