Ricerca sul cancro: alimentazione e tumore al seno
Uno studio scientifico finanziato in parte dall’AIRC (EPIC Europa) e pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, lega indissolubilmente l’alimentazione al cancro al colon e al seno
Nella medicina tradizionale indiana o in cinese l’idea di associare il cibo alle malattie non è certo nuova. Ma anche durante il medioevo occidentale possiamo trovare delle convinzioni di questo tipo. Un sapere – forse un’intuizione – che ha perso la sua forza dirompente a partire dall’umanesimo fino ad arrivare all’età moderna, per poi riprendere vigore nuovamente negli anni 60 del XX secolo.
‹‹Le prime ricerche scientifiche – specificano gli esperti dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc) – sono state accolte inizialmente con scetticismo, ma già sul finire degli anni 60 sono partiti studi epidemiologici che coinvolgevano ampi numeri di persone. Ci sono voluti anni per avere risultati definitivi, arrivati solo in tempi recenti. Oggi però sappiamo che cosa è meglio mangiare e che cosa è invece da evitare››.
Legame tra alimentazione e cancro al seno
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‹‹Abbiamo appurato che esiste un legame tra alimentazione e cancro al colon e al seno”, spiega Vittorio Krogh, direttore della struttura di Epidemiologia e Prevenzione all’Istituto Tumori di Milano. “In una dieta equilibrata i grassi saturi non devono superare il 10% delle calorie giornaliere e non c’è alcun dubbio che una dieta ricca di grassi saturi e alimenti di origine animale (come carne, specie rossa, latticini, burro) faccia salire il rischio di tumori mammari, specie di quelli ormono-dipendenti».
In Italia lo studio ha coinvolto più di 10mila donne, che hanno sviluppato un cancro al seno (sono oltre 300mila partecipanti in dieci Paesi europei), e si è protratto per una durata di ben 11 anni.
Una dieta ad alto contenuto di grassi aumenti i livelli di estrogeni, stimola maggiormente lo sviluppo di tumori ormono-dipendenti e, dunque, questo tipo di tumori. Gli esperti suggeriscono di ridurre il consumo di grassi saturi che provengono in gran parte da carni e latticini.
‹‹In particolare, alti livelli di “colesterolo cattivo” (quello LDL) fanno salire le probabilità di quasi il 90 per cento. Quindi, – prosegue Vittorio Krogh– ancora una volta si dimostra che è importante limitare sulla tavola gli alimenti di origine animale (carni, burro, formaggi, latte e derivati), che fanno salire i livelli di colesterolo, peraltro pericoloso nemico anche per le malattie cardiovascolari››.
Brunello Colli