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Scimmie vs uomini: la nostra specie è più protesa al suono della musica

Cosa rende gli umani così diversi dagli altri primati? Sebbene i nostri cervelli siano simili, sembra che reagiscano in modo diverso ad una vasta gamma di stimoli. Nuove prove suggeriscono che il cervello umano sia molto più proteso ad ascoltare un motivo musicale, rispetto alle parole. Un elemento, quest’ultimo, non rilevato nelle scimmie. Nello scontro scimmie vs uomini, ad avere la meglio ancora una volta è la nostra specie.

Nuova differenza rilevata tra umani e scimmie

Gli scienziati del Massachusetts Institute of Technology di Cambridge hanno spiegato che la corteccia è simile tra umani e scimmie macachi. Ma esistono delle differenze circa il modo di approcciarsi all’audizione nelle due specie.

Il team di ricerca si è quindi proposto di confrontare il modo in cui il cervello degli umani e quelli dei macachi rhesus rispondono agli stimoli uditivi. In particolare quelli che di solito associamo agli umani, vale a dire i toni armonici che caratterizzano la musica e il parlato.

Gli autori spiegano che il parlato e la musica hanno delle caratteristiche di frequenza armonica che vengono percepite da entrambi i cervelli. Gli esseri umani hanno regioni corticali con una forte preferenza di risposta per i toni armonici rispetto al rumore del parlato. Ma lo stesso vale per i primati non umani?

L’autore senior Bevil Conway afferma che si è scoperto che una specifica regione del cervello degli umani ha una preferenza maggiore per i suoni con il tono rispetto al cervello delle scimmie. I risultati sollevano la possibilità che questi suoni, che sono incorporati nella parola e nella musica, possano aver modellato l’organizzazione di base del cervello umano.

La prima analisi pareva suggerire che non ci fosse molta differenza nelle risposte cerebrali tra gli umani e le scimmie. Sia i partecipanti umani che i macachi avevamo mostrato l’attivazione delle stesse parti della corteccia uditiva ai suoni proposti.

Ma, quando i ricercatori hanno valutato le scansioni in modo più dettagliato, hanno visto che il cervello umano sembrava essere molto più sensibile alla musica rispetto al cervello dei macachi rhesus. Quest’ultima specie sembrava non distinguere tra i toni armonici e il rumore regolare.

L’esito di questa nuova scoperta

Gli scienziati hanno scoperto che i cervelli umani e delle scimmie danno risposte molto simili ai suoni in una determinata gamma di frequenze. Tuttavia quando hanno aggiunto una melodia ai suoni proposti, alcune di queste stesse regioni del cervello umano sono diventate più reattive.

Questi risultati suggeriscono che la scimmia macaco potrebbe sperimentare musica e altri suoni in modo diverso. Il che significa che la percezione del macaco nel mondo visivo è probabilmente molto simile alla nostra, ma non sul piano uditivo.

Tali scoperte possono anche aiutare a spiegare perché è stato così difficile per gli scienziati in passato (e ancora oggi) addestrare le scimmie a svolgere compiti uditivi che gli umani effettuano relativamente senza sforzo.