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Scoperto il gene della vita sedentaria

Un recente studio ha permesso di identificare il gene della vita sedentaria. Si tratta di una scoperta molto importante, perché si potrebbe così maggiormente incidere nella promozione dell’attività fisica, che, come in molti sanno, costituisce una delle basi fondamentali del benessere individuale, sia fisico che psichico.

Come è stato condotto lo studio

I ricercatori dell’Università del Missouri sono arrivati all’identificazione del gene della sedentarietà, esaminando il corredo genetico di alcuni animali da laboratorio costituiti da topi. Gli esperti ritengono che alla base della vita sedentaria ci possano essere delle caratteristiche dettate dal corredo genetico, che sarebbero valide anche per l’uomo e non soltanto per le cavie.

Già ricerche precedenti avevano dimostrato che i geni hanno un ruolo chiave nel determinare la vita sedentaria o meno dell’uomo. Gli esperti sono andati avanti nello studio, perché erano convinti di poter saperne di più, in modo da poter provvedere alla prevenzione di alcune malattie croniche che sono collegate ad uno stile di vita troppo sedentario.

Ci sono voluti 10 anni per monitorare 80 topi maschi e 80 topi femmine. L’attenzione è stata focalizzata su quegli animali che usavano meno frequentemente la ruota da corsa posizionata all’interno delle gabbie.

Esaminando il loro patrimonio genetico, gli esperti si sono accorti che i topi meno attivi avevano in comune la scarsa presenza di un gene in particolare.

I rischi collegati alla vita sedentaria

Una ricerca scientifica specifica sul collegamento tra vita sedentaria e malattie croniche ha dimostrato in precedenza che coloro che conducono una vita eccessivamente sedentaria per circa 20 anni presentano un rischio di morte prematura in misura doppia rispetto a chi è dedito all’esercizio fisico.

Da questo punto di vista si comprende bene l’importanza della scoperta del gene della sedentarietà, perché si potrebbe intervenire più efficacemente anche con una terapia genica opportuna.

L’unico problema, tuttavia, secondo gli esperti, è che le malattie croniche sono determinate più dalla concorrenza di vari geni che da uno solo.