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Test sui topi: quanto sono davvero attendibili?

Le riviste scientifiche o anche i blog di salute e benessere sono pieni di articoli riguardanti innovativi studi biomedici condotti su animali. Ma in molti si chiedono quanto i test sui topi possano valere fedelmente anche per la salute umana.

Cosa possono dirci i modelli animali sulla salute umana?

Dalla nutrizione alla ricerca sul cancro e studi sul metabolismo, scienziati e giornalisti cercano continui parallelismi tra animali e umani. Ma è possibile davvero affidarsi a conclusioni sulla salute umana in base ai risultati di tali studi?

In tal verso, non a caso, sono molte le agenzie di finanziamento che richiedono ai ricercatori di giustificare l’uso di modelli animali. Questo proprio nella speranza che i risultati ottenuti abbiano un impatto veritiero sulla salute umana.

Possiamo fidarci dei risultati dei primi studi clinici?.

Dalla scoperta di Galeno nel II secolo dC sul sangue, ( che scorre attraverso le nostre arterie e non certo l’aria) fino all’individuazione nel 2006 di quattro geni che, una volta attivati, possono riportare qualsiasi cellula in uno stato embrionale simile a una cellula staminale, i modelli animali sono al centro del progresso scientifico nelle bioscienze.

L’uso dei topi non si basa solo sui vasti punti in comune nella biologia della maggior parte dei mammiferi, ma anche sul fatto che le malattie umane spesso colpiscono altre specie animali. Così almeno gli scienziati giustificano i test sui topi di laboratorio.

La ricerca può portare a punti di svolta per malattie infettive ma anche per condizioni molto comuni come diabete di tipo 1, ipertensione, allergie, cancro, epilessia, miopatie e così via. Non solo queste malattie sono condivise, ma i meccanismi sono spesso anche così simili che il 90% dei farmaci veterinari usati per trattare gli animali sono identici o molto simili a quelli usati per trattare gli esseri umani.

Non c’è dubbio che i modelli animali hanno dato un enorme contributo alle cure mediche di cui oggi beneficiamo. Detto questo, alcuni ricercatori sottolineano anche che “è tuttavia evidente che i risultati ottenuti sugli animali non sono necessariamente confermati in ulteriori studi sull’uomo”.

Con un’attenta progettazione degli esperimenti, comprendendo le questioni di validità a diversi livelli e un’appropriata interpretazione critica dei risultati, è possibile ottenere la pertinenza e una certa sicurezza.