Variante Omicron: è l’inizio della convivenza con il virus?
La variante Omicron del coronavirus, che tanto sta facendo discutere in questi ultimi giorni, potrebbe rappresentare la “fine” della pandemia, per come la viviamo attualmente? È ancora presto per dirlo, anche perché si stanno ancora svolgendo i necessari studi su questa nuova variante del virus, che sembra essere più contagiosa rispetto alle varianti precedenti. A discutere del futuro delle mutazioni del virus è stato anche il presidente della Società Italiana di Virologia, Arnaldo Caruso, che spiega come al virus sarebbe più conveniente convivere con l’ospite.
Una convivenza tra uomo e virus?
Insomma, in futuro potrebbe verificarsi quella che viene definita come una vera e propria convivenza tra uomo e virus. Ammesso che il virus abbia una sorta di intelligenza, secondo quanto ha spiegato Caruso all’Adnkronos Salute, non gli conviene più eliminare gli ospiti, ma convivere con loro.
La comunità scientifica da tempo attende questo probabile “passaggio”: il virus potrebbe mutare sempre di più, finendo in sostanza con l’essere più contagioso, ma meno aggressivo. Se la variante Omicron risultasse proprio meno aggressiva, potrebbe essere l’inizio di un nuovo periodo.
Un processo conveniente anche per il virus
In effetti la storia delle infezioni virali, soprattutto di quelle a carico del sistema respiratorio, è ricca di episodi di questo genere, come spiegano gli esperti. In una fase iniziale l’epidemia esplode, poi a poco a poco l’ospite reagisce e il virus continua ad adattarsi, fino a quando non arriva una fase di convivenza tra i due.
È una sorta di convenienza anche per il virus, considerando che in questo modo può sfruttare l’organismo umano per continuare a circolare, spiega l’esperto.
Caruso, infatti, spiega che, più il virus dà meno sintomi, più ha la possibilità di trasmettersi e di andare avanti nella sua forma più contagiosa, che risulta però meno aggressiva.