La pratica dello yoga ha raggiunto la notorietà in occidente soprattutto grazie ad alcune star e personaggi famosi che per primi hanno cominciato a parlarne pubblicamente. Anche per questo motivo, per diversi anni, è stata considerata da molte persone una sorta di moda e vezzo da ricchi annoiati e con tanto tempo da perdere. Una cosa da hippie, insomma, che raramente veniva accomunata all’attività sportiva e più frequentemente, invece, era associata alla meditazione o a pratiche ascetiche da guardare con sospetto. Le cose sono naturalmente cambiate e oggi lo yoga è praticato da milioni di persone in tutto il mondo e i benefici sul corpo e la mente sono ormai comprovati e confermati anche dalla scienza. In questo articolo cercheremo di spiegare in breve quali sono le posizioni più comuni della pratica, anche per i principianti, e soprattutto che benefici può apportare alla salute in generale.
Quando parliamo di posizioni nello yoga, il termine corretto da utilizzare è “āsana”, che indica sostanzialmente la postura da assumere con il corpo. A seconda del tipo di pratica possono essere più o meno numerose e, soprattutto, più o meno complesse. Noi ci limiteremo a descrivere le cinque posizioni da fare in casa anche per chi non ha particolare dimestichezza con la disciplina e vorrebbe cominciare ad approcciarsene senza troppa difficoltà. I momenti della giornata in cui è preferibile assumere queste posizioni sono la mattina appena svegli e la sera prima di andare a dormire; dei motivi parleremo qualche riga più avanti, quando ci dedicheremo in modo specifico ai benefici sulla salute.
Le cinque āsana più note e basilari nella pratica dello yoga, quelle che solitamente si applicano nel cosiddetto “saluto al sole” sono: quella equestre, quella dell’albero, quella del cane a testa in giù, quella del gatto e della mucca (due posture assunte in un’unica sequenza), precedute e seguite dall’āsana della devozione e da quella del cadavere. Ognuna di queste posizioni ha, ovviamente, un nome specifico:
Queste sono, sostanzialmente, le posture più semplici dello yoga, nella sua espressione base, che è possibile praticare anche in gravidanza, per ridurre ad esempio lo stress, l’ansia e prevenire la depressione. Di questo argomento abbiamo infatti parlato in un precedente articolo, in cui si citava la ricerca effettuata su una trentina di donne incinte, che grazie alla regolare pratica dello yoga hanno poi testimoniato di sentirsi molto meglio dal punto di vista psicologico.
Ma sono indubbiamente tante le circostanze in cui è possibile, oltreché consigliabile, dedicarsi a questa pratica, in particolare nei casi in cui le condizioni di lavoro o lo stato psicofisico in cui ci si trova non consentono di impegnarsi in attività che richiedono uno sforzo, sia fisico che di tempo, maggiore: chi lavora molte ore in ufficio, ad esempio, o in smart working, e non ha la possibilità di effettuare altre tipologie di sport.
I benefici di questa disciplina sono davvero innumerevoli e, soprattutto per chi trascorre gran parte della giornata seduto a una scrivania, ritagliarsi cinque minuti da dedicare allo yoga può garantire, alla lunga, miglioramenti considerevoli per il corpo e, soprattutto, per la mente. Passare molte ore davanti a un computer, per lavorare o semplicemente per giocare, può infatti provocare con il tempo seri danni alla schiena, alle articolazioni in generale, ma anche serie difficoltà dal punto di vista mentale; per questo lo yoga è una delle discipline consigliate soprattutto a chi ha bisogno di mantenere un certo equilibrio psicofisico.
Ma esistono anche dei casi in cui la pratica è sconsigliata? Questa potrebbe essere una domanda legittima, visto che finora abbiamo parlato dello yoga soltanto in termini positivi. È chiaro che si tratta di un’attività sportiva, se così la possiamo definire anche nella sua pratica base, e come ogni esercizio che richiede un particolare uso del corpo, soprattutto in termini di stretching e posizioni, è fondamentale eseguire tutto nel modo corretto, onde evitare di ottenere gli effetti contrari. Perciò, se dovessimo indicare alcune controindicazioni dello yoga, queste sarebbero soprattutto legate all’aspetto posturale: parliamo quindi di lesioni alla schiena, al collo o alla struttura che unisce il femore all’anca. Il consiglio perciò, in particolar modo per i principianti che non si sono mai approcciati alla disciplina, è sempre quello di non fare mai nulla di troppo avanzato senza la presenza e l’ausilio di un insegnante, che possa correggere eventuali errori nelle posizioni.
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