Vaiolo delle scimmie: confermati 20 casi in Italia
Destano preoccupazione i casi rapportabili all’infezione che è conosciuta comunemente con il nome di vaiolo delle scimmie. Nel nostro Paese, secondo ciò che ha riferito Sileri, ci sarebbe la conferma di 20 casi. Le notizie si susseguono inarrestabili, anche perché in totale nell’Unione Europea si è arrivati a 200 nuovi casi di questa malattia. Al di fuori dell’Unione Europea ci sarebbero altri 136 casi. I medici sono cauti, ma gli esperti rivelano che non ci sono allarmismi particolari, perché la situazione è molto diversa rispetto a quella per esempio che si è determinata con il Covid 19.
Le dichiarazioni del sottosegretario alla Salute Sileri
Secondo gli esperti nel giro di qualche settimana potrebbe esserci l’emergere di altri casi di vaiolo delle scimmie. Fra i 20 casi in Italia, 19 si stanno verificando in seguito a viaggi di persone che si sono recate in zone del mondo in cui si è instaurata una vera e propria catena di contagio.
Sileri comunque, intervenendo su Rai Radio 1, ha detto che la situazione è sotto controllo e che non si può paragonare ai contagi che sono avvenuti per il Covid 19. Infatti sono diffusi i timori per quanto riguarda il pericolo pandemico, come nel caso del coronavirus, ma le due situazioni non sembrano affatto paragonabili.
Inoltre il sottosegretario alla Salute ha specificato che la trasmissione di questa infezione avviene attraverso un contatto fisico, come quello che si ha durante i rapporti intimi. Non c’è pericolo per quanto riguarda altri atteggiamenti, come stringersi la mano, abbracciarsi, a meno che non ci siano delle lesioni cutanee.
I Paesi più colpiti nell’Unione Europea
Tra gli Stati membri dell’Unione Europea, i Paesi più colpiti dal vaiolo delle scimmie sembrerebbero essere (aggiornamento al 25 maggio) la Spagna con 69 casi, il Portogallo con 59 e i Paesi Bassi con 20 contagi.