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La variante inglese del coronavirus è in un quinto dei casi in Italia

L’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute hanno diffuso i dati di una ricerca condotta con la collaborazione delle Regioni del nostro Paese in merito alla variante inglese del coronavirus. È stato riscontrato in particolare che questa variante del virus è riscontrata nel 17,8% dei casi registrati in totale. In un caso su cinque di Covid nel nostro Paese si fa quindi riferimento a questa variante del virus. I dati sono emersi con un controllo straordinario che è stato effettuato dalle Regioni nelle giornate del 3 e del 4 febbraio.

I dati sulla variante inglese in Italia

Si tratta di dati emersi che sono in linea con quelli di altri Paesi del nostro continente. Basti pensare che in Francia la percentuale è del 20-25%.

La variante inglese del virus avrebbe una circolazione maggiore nelle regioni del Centro del nostro Paese, tra l’Emilia, l’Abruzzo, l’Umbria e le Marche. Queste aree presentano delle percentuali superiori rispetto alla media.

Sarà la variante prevalente nei prossimi mesi?

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità la variante inglese del coronavirus è destinata a diventare la variante prevalente nel corso dei prossimi mesi.

I campioni sottoposti ad analisi nel nostro Paese sono stati 852, provenienti da 82 laboratori distribuiti in 16 Regioni e Province autonome, tenendo conto di una ripartizione in base alla popolazione.

Sono dei risultati medi che risultano in linea con quelli ottenuti mediante altre analisi effettuate in altri Paesi europei. Preoccupa di questa variante la sua elevata contagiosità, con la possibilità di alzare il valore dell’Rt, quando il virus diventa prevalente.